abuso di antibiotici chimici, perché avviene ed è così pericoloso?

 
 
Da circa due settimane soffro di un fastidioso mal di gola che mi fa tossire e ingoiare saliva. Ho consultato il mio medico che mi ha prescritto prednisone e cefuroxima axetile senza miglioramenti. Come posso curarlo?
 
Riporto uno dei tanti casi clinici che mi capitano, e rispondo alle tante domande su questo argomento sia di cittadini, sia di professionisti della salute.
 
Preciso subito che la terapia del suo medico non è una sua scelta libera e coerente con l’insegnamento universitario ricevuto ma il risultato di pressioni su noi medici per farci prescrivere farmaci gratis per il cittadino, sia da parte dei cittadini stessi, ma anche dalle direzioni delle Asl che chiedono questo ai medici pubblici, e lo sono anch’io part-time.
 

Queste posizioni delle direzioni sanitarie non sono certamente prive di contraddizioni scientifiche e conseguenze anche gravi per la salute pubblica; sono convinto che dette direzioni sanitarie sottovalutano queste conseguenze, non essendo medici pratici.
Quindi ecco prescritto un’antibiotico chimico, anche se queste forme all’esordio sono quasi tutte virali, spesso associato a cortisone, entrambe prescritti perché sono gratis solo per il cittadino.
Quest’ultimo di norma è controindicato nei casi di forma infettiva perché abbassa molto le nostre difese immunitarie.
 Il primo secondo la medicina ufficiale mondiale andrebbe prescritto nei casi di gravi infezioni batteriche (e non virali) o, in queste affezioni più semplici, solo dopo che sono trascorsi i primi tre giorni senza nessun miglioramento , è la “regola dei tre giorni” concepita per evitare le temute e pericolose infezioni da batteri antibiotico resistenti. Nei paesi scandinavi la regola dei tre giorni aumenta a quattro giorni, probabilmente perché il freddo rallenta i processi infettivi.
 
Quando altri medici europei leggono queste prescrizioni italiane di antibiotici chimici i medici tedeschi si irritano molto e non ci risparmiano le loro critiche anche pesanti.  
Queste infezioni antibiotico- resistenti si generano durante l'antibiotico terapia, se si passa in  polmonite questa è letale anche oggi, a meno di riuscire a salvare il paziente con la moderna e recente ossigenoterapia anti infettiva in reparto di rianimazione, concepita e impiegata già alcuni decenni or sono e recuperata e perfezionata oggi.
Io personalmente ho visto anche un mio amico primario otorino mentre ha lottato per due mesi  tra la vita e la morte per una di queste polmoniti.
 
Per timore di non disturbarmi mentre ero ad un congresso medico, non mi aveva telefonato per avere i miei consigli per curare la sua influenza di stagione con rimedi naturali.
 
Questi fatti vengono ricordati con fermezza nei corsi universitari gestiti dagli specialisti in malattie infettive, abituati a vedere morire davanti ai loro occhi un’ essere umano ucciso da questo abuso di antibiotici. Sono 10mila decessi ogni anno in Italia, in Francia la metà, molto meno in altri paesi dell’Unione Europea.
 
In Italia impieghiamo oltre il doppio di antibiotici per abitante rispetto alla media dell'Unione Europea, tuttavia esistono delle realtà che fanno eccezione; ad esempio, almeno nella mia asl gli specialisti convenzionati afferenti alle branche chirurgiche, hanno firmato una mia relazione che ha comunicato alla direzione sanitaria sia il fatto che non avremmo seguito questa indicazione a prescrivere solo farmaci gratis (chiamati convenzionati) sia per questi gravi inconvenienti , sia per la mancanza di un tempo sufficiente per un anamnesi farmacologica completa, necessaria per le prescrizioni di altri farmaci di sintesi chimica. In teoria non potremmo assumerne più di due in contemporanea.
 
Detto questo, ben si comprende l’interesse verso le numerose piante medicinali dotate di azione antibiotica naturale, per gli oligolelementi anti infettivi e per i numerosi altri mezzi naturali per curare e guarire anche velocemente i malanni di stagione della via respiratoria, descritti nelle prossime news.
 
dr. Ezio Marchegiani